Riceve dalla Società Internazionale di Andrologia il premio come migliore giovane andrologo italiano Andrea Sansone, 39 anni, ricercatore del dipartimento di Medicina dei sistemi dell’università di Roma Tor Vergata.
Ricercatore (HI 26) nel World’s2% Top Scientist 2024 nell’area scientifica di medicina, è specialista in Endocrinologia e andrologo clinico e da anni lavora presso la Cattedra di Endocrinologia e Sessuologia Medica (ENDOSEX) diretta dal prof Emmanuele A. Jannini, presso l’Università Tor Vergata.Il premio gli è stato consegnato il 29 marzo scorso a Washington DC (USA) durante il congresso della Società Internazionale di Andrologia, società a cui afferiscono oltre 20 società scientifiche internazionali del settore. Lo Young Andrologist Award viene conferito dalla Società Internazionale di Andrologia per premiare i giovani ricercatori under 40 che si siano distinti per i risultati scientifici e per i meriti accademici.

Andrea Sansone ha parlato alla platea internazionale di studiosi con un intervento intitolato “Life, Sexual Dysfunctions, and Everything”, in cui ha presentato gli studi prodotti dal gruppo di ricerca del prof. Jannini di cui fa parte. “Il sesso è un elemento imprescindibile della nostra vita di relazione. Ci piace farlo perché ci avvicina ai nostri partner, o perché rilascia ormoni che procurano senso di benessere, ma anche perché svolgere attività sessuale ha una potentissima azione anti-ossidante e quindi anti-infiammatoria su tutto il nostro corpo. La salute sessuale è un’ottima spia di salute generale – ha sottolineato Sansone – Nel nostro campo, si dice spesso che la comparsa di una disfunzione sessuale è un “canarino nella miniera di carbone”: un segno precoce che c’è qualcosa che non va, più comunemente a livello cardiovascolare. Ci sono tantissime evidenze in supporto di questo, soprattutto nel maschio, poiché l’erezione è un fenomeno “facile” da studiare e fondamentalmente incentrato su un meccanismo neuro-vascolare”.

Ma altre ipotesi sono state avanzate dal giovane ricercatore nelle sue ricerche: “L’ipotesi che stiamo dimostrando in questo periodo attraverso vari progetti di ricerca, è che in realtà la risposta sessuale possa essere ridotta o persino soppressa in numerose altre condizioni patologiche. Per capirci, il corpo “blocca” la risposta sessuale perché quando c’è qualcosa che crea un rischio concreto per la salute è meglio non pensare troppo a fare sesso, nonostante il sesso stesso sia potenzialmente una sorta di terapia per alcuni stati infiammatori”. Un tipico meccanismo di adattamento, insomma.

Andrea Sansone anima anche il servizio di consulenza sessuologica SeCS Cathedra, un servizio gratuito, ufficiale, offerto a studenti e a tutto il personale dell’Ateneo, ideato dal prof Jannini, per il benessere della comunità accademica.